Panorama di Nonantola con le absidi dell'Abbazia di San Silvestro e sulla sfondo il campanile e la pieve di San Michele. |
Facciata a capanna dell'Abbazia di San Silvestro. |
l'interno della Chiesa presenta il soffitto a capriate ed è diviso in tre navate, separate da arcate a tutto tondo sorrette da possenti pilastri. Nell'altare maggiore, quello centrale sul presbiterio, sono custodite le reliquie di San Silvestro. Nei locali dell'antico monastero è stato allestito un Museo, diviso in due sezioni: in quella diocesana si trovano opere d'arte provenienti dalle chiese del Modenese, mentre nell'altra ci sono opere d'arte e reperti legati alla storia dell'Abbazia. Vi troviamo il tesoro del monastero (le reliquie della Santa Croce, le reliquie di San silvestro1 Papa, dei martiri Senesio e Teopompo...); le pergamene dell'archivio storico relativi a personaggi storici (Carlo Magno, Matilde di Canossa, Federico Barbarossa e l'abate Gotescalco che ha dato inizio alla Partecipanza di Nonantola.); i codici medievale dello scriptorium e le opere artistiche tra cui il polittico di Matteo Lambertini (XV sec.) ------------------------------------ LA CRIPTA DELL'ABBAZIA (Foto di Luisa) la cripta si trova sotto il presbiterio ------------------------------------------------- LA PIEVE DI SAN MICHELE -------------------------------------- LA TORRE DEI BOLOGNESI "La torre, sede del Museo di Nonantola, fu costruita nel 1307 dai Bolognesi che avevano conquistato Nonantola dopo una lunga serie di battaglie con i Modenesi per il controllo del territorio. La torre è un edificio in mattoni a pianta quadrata di 11,7X12,76 metri alta 38,13 metri, presenta una merlatura guelfa ricoperta da un tetto a capriate già attestato nel 1500 (rifatto negli anni ’70). Esaurita la sua funzione militare fu utilizzata dalla metà del XV secolo al XVII secolo come carcere, in seguito come magazzino ed infine, dagli anni ‘50 agli anni ‘70 del secolo scorso ospitò il deposito sopraelevato dell’acquedotto,a causa del quale furono tagliate le travi trecentesche in rovere per permettere l’inserimento di una cisterna. Dopo la demolizione del serbatoio dell’acquedotto, ormai in disuso, è stato possibile affrontare il restauro storico conservativo della Torre dei Bolognesi. La porta attuale al piano terreno è frutto di una ristrutturazione cinquecentesca mentre quella originaria (tuttora visibile anche se tamponata) era posta ad alcuni metri da terra ed era raggiungibile solo dal camminamento di ronda delle mura. A questa altezza era posto un ballatoio dal quale la guarnigione controllava il transito sulla sottostante strada ammattonata ed azionava le macchine dei ponti levatoi. Questo sistema permetteva di controllare efficacemente questa zona con operazioni sia offensive che difensive." https://visitnonantola.it/centro-storico/le-torri/item/56-la-torre-dei-bolognesi-sec-xiv-museo-di-nonantola ------------------------------ LA TORRE DEI MODENESI Nel XVII secolo la torre fu adibita a prigione e 2 edifici si impostarono su precedenti strutture bassomedievali: a est, fin dal 1623, era presente la casa del custode del carcere e ad ovest era attestato un altro edificio dal 1620 (nel 1833 documentato come negozio Allegretti). Durante il XX secolo la torre fu adibita a casa per i poveri e, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu un rifugio antiaereo; fino al 2012 è stata la sede delle attività culturali musicali di Nonantola ed oggi è utilizzata da alcune associazioni a scopi culturali. La torre si presenta con una struttura in mattoni a pianta quadrata di 10,7X9,63 metri, ha un altezza di 30,5 metri ed è divisa in 5 piani. La merlatura guelfa con cui originariamente terminava è stata in parte murata e ricoperta da un tetto con in cima un torricino che ospita la campana comunale. Sul prospetto ovest è collocato un orologio documentato dal XVI secolo, e, all’interno di un’edicola, si trova un dipinto della Madonna col Bambino eseguito nel 1980 dal pittore modenese Buffagni che ne riprende uno precedente. ..." Nonantola al tempo delle fortificazioni volute dall'abate Gotescalco nell'XI secolo ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ VILLA EMMA Villa Emma si trova fuori Nonantola e ospita la Fondazione omonima per la pace dei popoli. fu costruita alla fine dell'Ottocento per volere del Commendatore Carlo Sacerdoti quale residenza estiva per dedicarla alla moglie Emma Coen. Dopo la guerra andò in rovina finchè non fu acquistata da privati e restaurata per poi dibentare la sede sella Fondazione Villa Emma, che opera per la pace dei popoli. Davanti alla villa è stato organizzato un museo dedicato ai ragazzi di Villa Emma. Qui infatti furono ospitati nel luglio del 1942 una settantina di orfani tedeschi per iniziativa di Mario Finzi, delegato della DELASEM (Delegazione Assistenza Emigranti Ebrei) e con l'appoggio del medico Giuseppe Moreali e dei sacerdoti Arrigo Beccari ed Ennio Tardini, poi onorificati come Giusti tra le Nazioni, nonchè della popolazione. Infatti con l'occupazione tedesca dopo l'armistizio i ragazzi dovettero abbandonare la Villa e trovarono rifugio proprio tra gli abitanti e i vari conventi del territorio finchè furono espatriati in Svizzera grazie a documenti falsi e all'aiuto della DELASEM e, dopo la guerra, andarono in Israele. Ma la Resistenza continuò ad operare nel territorio stampando documenti falsi e fogli di propaganda antifascista, dando rifugio ai partigiani e agli ebrei. |
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