sabato 5 dicembre 2020

SAN GIOVANNI IN PERSICETO

Panorama di Persiceto (foto dal web)

SAN GIOANNI IN PERSICETO, oppure semplicemente PERSICETO, è un comune della Provincia di Bologna che sorge a nordovest quasi al confine con la provincia di Modena. Il suo nome deriva dal culto di San Giovanni e dall'esistenza di un pescheto. Trovandosi in pianura le coltivazioni (dalla canapa al gelso, al riso al granoturco) e la vendita dei prodotti della terra sono sempre state le attività principali finchè si sono sviluppati, dopo la II Guerra Mondiale, l'idiustria e il terziario. Il territorio fu abitato fin dalla preistoria poi occupato dai Galli e dai Romani che operarono la centuriazione dei campi ma non fondarono una città, solo un vicus. Con la caduta dell'impero romano , paludi e boschi si estesero nella zona finchè con l'occupazione longobarda fu creato il Ducato di Persiceto dal re Liutprando nel 728, ducato che si estendeva da Monteveglio a Persiceto. Con la caduta dei Longobardi il ducato passò sotto il Contado di Modena e sotto l'Abbazia di Nonantola che distribuì le terre ai contadini, dando inizio all Partecipanza. Dal Basso Medioevo Persiceto passò sotto il controllo di Bologna, prima delle famiglie nobili (Pepoli, Visconti, Bentivoglio) poi della Chiesa. Persiceto era diventata una città fortificata con mura e con un suo castello. alla coltivazione della canapa si affiancava la sua lavorazione con rapporti commerciali esterni. Tra la fine del Settecento e i primi anni dell'Ottocento furono aboliti i privilegi feudali insieme alla mezzadria e al sistema della Partecipanza per lasciare spazio al bracciantato. Seguirono dure lotte agrarie fino al secondo dopoguerra.

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PIAZZA BETLEMME

 Uno dei luoghi caratteristici della città è ora la Piazzetta Betlemme con i caratteristici dipinti sui muri delle case prospicienti alla piazzetta, con ortaggi e animali fantastici.

Piazza Betlemme (foto dal web)

 E'detta anche "Piazzetta degli inganni" per le numerose scene di trompe-l'œil, illusioni pittoriche, realizzate dello scenografo e pittore Gino Pellegrini fra gli anni Ottanta e Novanta.
PIAZZA DEL POPOLO
PIAZZA DEL POPOLO con al centro il Borgo Rotondo e la meridiana (foto dal web)


Piazza del Popolo è il cuore della città. Tumulti (le lotte agrarie, la Resistenza...)  e manifestazioni popolari e religiose hanno caratterizzato la sua storia; tuttora essa è il centro della vita sociale ed economica. Vi si teneva il sorteggio delle parti, cioè delle terre del Consorzio dei Partecipanti di Persiceto. Qui vi si svolge da sempre il mercato settimanale, e  vi convergono i carri allegorici in occasione del Carnevale. La maschera caratteristica della città è Bertoldo, il cui autore Giulio Cesare Croce qui è nato e qui ha vissuto. Essa conserva il Borgo Rotondo, il centro storico medievale, con l'impianto concentrico risalente all'occupazione longobarda. 
Su Piazza del Popolo sorgono il Palazzo Comunale e la Collegiata di San Giovanni Battista.




Secondo la tradizione fu San Zama, primo vescovo di Bologna a volere la costruzione di questa chiesa (210) che pare venisse poi ampliata in stile romanico per volere della Contessa Matilde di Canossa e p0ì ampliata e ricostruita nel tempo finchè nel 1738 fu consacrata dal cardinale Lambertini. La facciata è in stile neoclassico e fu costruita nel 1834. La pianta dell'interno è a croce latina. Le cappelle conservano molte opere d'arte tra cui una tela del Guercino: Sant'Antonio da Padova con il Bambino Gesù. Vi si trova anche la Cappella della Partecipanza con una pala d'altare del Seicento, opera del bolognese Francesco Albani, pala voluta dalla cittadinanza come voto durante la pestilenza del 1630.



(Le foto della Colleggiata sono prese dal web)

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LA CHIESA SCONSACRATA DI SANT'APOLLINARE






(le foto della chiesa sono di Luisa)



L'antica chiesa è ora di proprietà del comune che vi organizza varie mostre. Il suo sagrato è utilizzato dall'Enoteca di Sant'Apollinare per tavolini e sedie nei periodi di buona stagione.
 Pare che la sua costruzione risalga al Basso Medioevo, poi fu ricostruita così come ora appare a metà del Cinquecento; ebbe periodi di importanza ma già dal Seicento cominciò un suo declino e all'inizio dell''800 fu chiusa al culto. Nel tempo la chiesa andò decadendo e nel XIX secolo fu profanata due volte. Riaperta al culto all'inizio del Novecento, fu occupata militarmente durante la Grande Guerra per poi diventare dimora dei senza tetto finchè fu sconsacrata nel secondo dopoguerra.

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(Passeggiando in città- foto di Luisa)



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